Eventi – Alla Camera un seminario della FOIR sulla gestione del ciclo dei rifiuti
Importante appuntamento ieri, 13 novembre, alla Camera dei Deputati dove l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Roma FOIR, in collaborazione con ATIA ISWA ITALIA, hanno organizzato un seminario sullo stato attuale e le strategie future per la gestione dei rifiuti con particolare riferimento al problema della gestione in aree metropolitane.
Promotore dell’evento il deputato di Fratelli d’Italia On. Andrea Volpi che si è detto particolarmente soddisfatto di quest’incontro: “per noi legislatori – ha dichiarato – è importante confrontarci con i tecnici su temi tanto specifici e cruciali per lo sviluppo dell’Italia. Non siamo tuttologi, ascoltare gli esperti su argomenti che necessitano di un particolare approfondimento ci consente di dirigere le nostre iniziative politiche nella giusta direzione. Ringrazio gli organizzatori per la proposta, immediatamente accolta, di portare questo tipo di contenuto all’interno dei palazzi delle istituzioni”.
“Ringrazio – ha dichiarato l’Ing. Roberto Cuccioletta, consigliere di amministrazione della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Roma FOIR – l’On. Andrea Volpi che ha promosso questo incontro all’interno di una sede istituzionale. Un ringraziamento particolare va anche all’On. Ettore Rosato, al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma Ing. Massimo Cerri, al Presidente di ATIA ISWA ITALA lng. Paolo Massarini, e a tutti i relatori intervenuti che attraverso la propria esperienza nel settore specifico hanno inquadrato il problema dal punto di vista normativo, scientifico e industriale fornendo utili spunti di riflessione e di azione.”
Tra gli speaker del seminario il professore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, l’ing. Luca Andreassi che nel suo intervento ha specificato come la sua “visione ha un minimo comun denominatore: La produzione di gas tecnologici. Dalla produzione di biogas e biometano dal trattamento della frazione organica in digestori anaerobici alla produzione di gas tecnologici quali etanolo, metanolo e idrogeno attraverso la conversione chimica delle frazioni difficilmente o non-riciclabili – ovvero dell’indifferenziato residuo – attraverso riciclo chimico in impianti ad ossidazione parziale (waste to chemicals). Per dare qualche numero – ha dichiarato Andreassi – un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate/anno con produzione di energia immette in atmosfera circa 6 miliardi di metri cubi di fumi caldi ad una temperatura compresa tra i 160° e i 200° gradi e circa 720.000 tonnellate di C02. Un sistema di tipo “waste to chemicals” invece non produce fumi caldi e immette in atmosfera meno del 20% di anidride carbonica rispetto al termovalorizzatore”.