Migrazione Sanitaria

Covid 19, I dati sulla Migrazione Sanitaria sconfessano Zingaretti. Gli Italiani preferiscono curarsi al Nord.

Prima ci hanno chiuso in casa, poi ci hanno umiliato con delle misure economiche insufficienti e adesso ci fanno litigare tra di noi. Nelle ultime ore qualche rappresentante del Governo ha ritenuto opportuno creare ad arte una polemica che vede contrapposto il nord al sud.

Secondo Conte e Zingaretti la responsabilità della pandemia e dei morti è dei Governatori delle Regioni del Nord che hanno anche la colpa di essere di centro – destra, invece gli esempi virtuosi che andrebbero seguiti sarebbero rappresentati dal Lazio e dalla Campania, che, guarda caso, hanno Presidenti di Regione di Centro Sinistra.

Il Sistema Sanitario della Regione Lombardia accoglie, ormai da anni, italiani provenienti da ogni Regione dello Stivale in quanto l’offerta sanitaria di alcune di esse non è in grado di fornire risposte in tempi rapidi. La Politica che vuole dividerci ci sta raccontando che il modello lombardo non è mai esistito e vuole farci credere che se lo stesso numero di contagi fosse avvenuto in Campania o in un’altra Regione del Sud tutto sarebbe andato meglio.

Nessuno dice, però, che i dati pubblici sulla migrazione sanitaria sconfessano, di molto, il desolante quadro descritto da Il Fatto Quotidiano e le bugie pronunciate da Zingaretti contro Fontana, Cirio e Zaia.

Con l’obiettivo di rendere giustizia a quanto sopra affermato riporto i dati ripresi dall’articolo di Barbara Giobbi pubblicato da Sanità 24 ( Il sole 24 ore) il 31 Luglio del 2019 e dal REPORT DELLA FONDAZIONE GIMBE SULLA MOBILITA’ SANITARIA DEL 2017.

La mobilità attiva. Sei Regioni vantano crediti superiori a 200 milioni di euro: in testa Lombardia (25,5%) ed Emilia Romagna (12,6%) che insieme contribuiscono ad oltre 1/3 della mobilità attiva. Un ulteriore 29,2% viene attratto da Veneto (8,6%), Lazio (7,8%), Toscana (7,5%) e Piemonte (5,2%). Il rimanente 32,7% della mobilità attiva si distribuisce nelle altre 15 Regioni, oltre che all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (217,4 milioni di euro) e all’Associazione dei Cavalieri di Malta (39,7 milioni).

Mobilità passiva. Le 6 Regioni con maggiore indice di fuga generano debiti per oltre 300 milioni: in testa Lazio (13,2%) e Campania (10,3%) che insieme contribuiscono a circa 1/4 della mobilità passiva; un ulteriore 28,5% riguarda Lombardia (7,9%), Puglia (7,4%), Calabria (6,7%), Sicilia (6,5%). Il restante 48% si distribuisce nelle altre 15 Regioni. Le differenze Nord-Sud risultano più sfumate quando si guarda al passivo: gli indici di fuga, alti in quasi tutte le Regioni del Sud, sono rilevanti anche al Nord grazie alla facilità di spostamento dei cittadini. In Lombardia si arriva a -362,3 milioni di euro, in Piemonte a -284,9 milioni, in Emilia Romagna a -276 milioni, in Veneto a -256,6 milioni e in Toscana a -205,3 milioni.

Saldi. Le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni di euro sono tutte del Nord, quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni tutte del Centro-Sud. In particolare: in Lombardia il saldo è pari a 784,1 milioni, in Emilia Romagna a 307,5 milioni, in Veneto a 143,1 milioni e in Toscana a 139,3 milioni. Saldo negativo rilevante per Puglia (-201,3 milioni di euro), Sicilia (-236,9 milioni), Lazio (-239,4 milioni), Calabria (-281,1 milioni), Campania (-318 milioni).

I dati sono molto chiari e netti così come è abbastanza evidente che l’emergenza da Covid-19 nelle Rsa e nelle case di riposo per anziani, vero problema da risolvere, non sia stata gestita nel modo corretto in Lombardia come nel Lazio.

Stiamo passando da un’ospitalità sanitaria nelle case di cura alle cure a casa e adesso più che mai servono investimenti poderosi per rafforzare il Sistema Sanitario Nazionale e la Ricerca e non continuare a fare i tagli, che da anni, ci chiede l’Europa.