DISCARICHE IN PROVINCIA?
In seguito alla richiesta di convocazione delle forze di centro destra presenti nel Consiglio metropolitano si è svolta questa mattina la IV Commissione consiliare Ambiente per discutere dell’emergenza rifiuti in corso a Roma e per approfondire le scelte degli Enti deputati alla gestione dei rifiuti.
L’intento con il quale abbiamo richiesto la convocazione della Commissione non è solamente quello di evidenziare i responsabili dell’insieme di inefficienze che caratterizzano l’ennesima crisi, ma quello di garantire ai Sindaci ed ai cittadini di potersi difendere da scelte emergenziali, poco ragionate e pericolose per i territori dell’ex Provincia.
La gravità della situazione è senza dubbio visibile nelle strade della Capitale, ma è allo stesso modo espressa nei contenuti delle infrazioni segnalate dalla Commissione Europea alla Regione Lazio e al Dicastero che tratta la questione ambientale.
Dato lo stallo sulle decisioni tra Regione Lazio – Comune di Roma e Città metropolitana sul dove portare i rifiuti di Roma il compito di sbrogliare la matassa è passato ai dirigenti del Ministero dell’Ambiente e dell’ARPA che per tamponare l’emergenza hanno optato per una soluzione precaria disponendo il conferimento di rifiuti fuori regione.
Lo stucchevole rimpallo di responsabilità tra Zingaretti e Raggi e la minaccia di trasportare i rifiuti in un qualche sito della Città metropolitana senza passare da un ragionamento ponderato ha riacceso, giustamente, le preoccupazioni dei Sindaci.
Il Piano dei Rifiuti pubblicato dalla Regione Lazio nel 2020 è inapplicato e il principio secondo il quale la Regione, organizzata in ATO, dovrebbe raggiungere l’autosufficienza è bloccata per l’incapacità di tutti nel dare seguito all’autorizzazione di nuovi siti.
All’emergenza va aggiunta anche la complessità di un settore che spesso soccombe all’illegalità. Con le elezioni per il rinnovo del Sindaco di Roma e l’impopolarità di assumersi la responsabilità di scegliere si teme un ritardo che costerà diverse centinaia di migliaia di euro ai cittadini e ancor di più il prorogarsi di una crisi che con l’estate alle porte rischia di trasformarsi in un disastro igienico sanitario.
Nel corso della Commissione abbiamo rilevato che la Città metropolitana di Roma deve aggiornare la cartografia nella quale si escludono le aree vincolate e che per farlo ha atteso, come del resto tantissime Amministrazioni comunali, la pubblicazione dei PTPR che è avvenuta solamente l’8 giugno 2021.
Abbiamo richiesto e ottenuto che tale nuova cartografia aggiornata al nuovo PTPR ritornasse in commissione ambiente prima di essere approvata dal Sindaco Raggi.
Inoltre abbiamo richiesto al Presidente della Commissione e al Delegato all’Ambiente di Città metropolitana di riaprire i termini per consentire ai Sindaci, ai Comitati, alle Associazioni e ai Cittadini di poter inviare agli uffici le indicazioni dei luoghi sensibili per i quali un sito di conferimento dei rifiuti sarebbe in contrasto.
Abbiamo richiesto di poter discutere le indicazioni nel corso di una commissione ambiente prima di approvare la ratifica della carta in Consiglio metropolitano.
Si precisa, inoltre, che il ruolo di Città metropolitana non è quello di autorizzare l’apertura di una discarica, bensì quello di evidenziare su carta le aree interdette e identificare delle macro aree nel quale è possibile individuare dei siti. Quest’ultimo compito, quello cioè di individuare l’area e autorizzare il sito, tramite VIA, spetta per legge alla Regione Lazio anche in funzione del Piano dei Rifiuti del 2020.
Noi garantiamo, come sempre, impegno, trasparenza e attenzione per tutti i Comuni della Città metropolitana, nessuno escluso.