Edilizia, Troppa burocrazia e scarsi strumenti di semplificazione per l’applicazione dei Bonus.

Bonus, eco – bonus, sisma bonus, bonus facciate, bonus 110% . Le diverse misure di incentivo promosse dal Ministero delle Sviluppo Economico sono diverse e diversificate e, sarebbe ingiusto non ammetterlo, hanno rigenerato l’intero mondo dell’edilizia includendo tecnici, fornitori, ditte e ponendo al centro delle strategie le banche.

Il movimento c’è, basta chiedere ai responsabili degli sportelli unici dell’edilizia privata comunale, per comprendere quanto sia cresciuta la mole di lavoro in conseguenza della richiesta dei tecnici privati che prima di procedere alla progettazione hanno la necessità di conoscere e asseverare la regolarità dell’immobile.

E’ qui che nascono i primi intoppi. Quasi tutti gli uffici comunali non hanno la capacità di soddisfare le richieste dei privati in tempi congrui con la velocità (le scadenze) dell’iter per l’utilizzo dei bonus. Ma chi sono i destinatari dei bonus? I beneficiari risultano essere per di più i proprietari di immobili costruiti tra gli anno ‘ 70 e gli anni ’90 tempi in cui l’edilizia camminava veloce e si prestava poca attenzione alla congruenza tra progetto approvato e progetto realizzato.

Moltissimi tecnici privati, una volta recuperato il progetto concessionato dal Comune, riscontrano irregolarità, in molti casi minime, che però bloccano le procedure di utilizzo del bonus. Il Mise, prevendendo l’enorme mole di lavoro che avrebbero dovuto sostenere gli uffici, aveva previsto un bando che prevedeva lo stanziamento di risorse economiche finalizzate all’assunzione di tecnici per evitare agli uffici di essere stressati e poco produttivi. Tale buona intuizione, purtroppo, non ha avuto seguito e tutte le richieste inoltrate al Mise dai Comuni, non hanno avuto esito.

In conseguenza di ciò più della metà delle iniziative private si fermano e un’altra buona parte delle pratiche, per essere idonee al bonus, devono essere adeguate attraverso la presentazione di ulteriori istanze ( scia, accertamento di conformità, ecc..).

Tali ritardi e le diverse problematiche che hanno portato molti cittadini a rinunciare hanno indotto il Governo a posticipare i termini per l’adesione alle misure, una saggia e condivisibile scelta che poteva, anzi doveva, essere inclusiva di ulteriori tempi e semplificazioni per consentire ai privati, ai tecnici e alle Istituzioni coinvolte di adeguarsi ai requisiti per l’utilizzo dei bonus.

Andrea Volpi