Le Lacrime di Coccodrillo di Virginia nella morente Città Metropolitana.
Virginia Raggi non si è mai degnata di presenziare, come dovrebbe per legge, il Consiglio della Città metropolitana di Roma Capitale. Non si è mai degnata di votare il bilancio dell’Ente e mai, proprio mai, ha agito da Sindaco per tutelare gli interessi dell’ex Provincia e dei cittadini tutti. In una nota pubblicata il 7 gennaio 2020 la Sindaca afferma:
«Quest’anno è previsto un deficit fino a 30 milioni di euro che finirà per ripercuotersi inevitabilmente sull’equilibrio di bilancio e su servizi fondamentali come la manutenzione degli oltre 2000 km di strade e dei circa 300 istituti scolastici superiori di competenza. Per questo, continua Raggi, mi sto attivando personalmente con l’Anci e i Sindaci delle altre Città metropolitane, gravate dallo stesso problema, affinché si trovino adeguate soluzioni per garantire le funzioni fondamentali come viabilità, edilizia scolastica, ambiente. Siamo riusciti in questi anni a mantenere l’equilibrio di bilancio, con la riduzione della spesa e con l’utilizzo delle misure straordinarie inserite nelle passate manovre finanziarie. Ma ora è urgente intervenire».
Dopo tre anni di Governo fantasma la Sindaca si ricorda che esiste la Città metropolitana, che le strade sono ridotte un colabrodo e che le scuole superiori cadono a pezzi. Da tre anni il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia chiede in Consiglio all’ipocrita Raggi di prendere posizione nei confronti del Governo pentastellato che prima insieme alla Lega e adesso col Partito Democratico ha condannato la Città metropolitana ad una lenta agonia.
Nonostante una palese e scarsa operatività degli Enti i Dirigenti continuano a percepire stipendi d’oro che arrivano anche a 180 mila euro l’anno e la Sindaca si concede il lusso di premiare e allargare il proprio staff permettendosi di affidare ruoli fondamentali ad illustri trombati a 5 stelle.
Le tardive dichiarazioni della Raggi appaiono più come una giustificazione alla sua inoperosità (incapacità) che un chiaro intento di voler mutare le cose. Ma secondo voi la Sindaca di Roma ha bisogno dell’Anci per recarsi dal Presidente del Consiglio del suo partito e chiedere maggiori risorse per la Città Metropolitana? Perchè non lo ha fatto ora e non lo ha fatto prima?
Volere è potere.