Nasce “La Città del Dopodomani”
Nasce la “Città del Dopodomani” è la nostra sfida alla Città generica, alla Città dei 15 minuti e dei 30 km/h, alla Città senza cuore e anima.
Vogliamo abbattere il vecchio concetto di periferia fatto solo di palazzoni, impostato ab origine e raccontato come un luogo degradato nelle strutture e nel sociale.
Vogliamo salvare i tanti Comuni condannati allo spopolamento e all’estinzione, tutelare i centri storici e le singole specificità ed identità.
Siamo per il “Continuare mantenendo” ponendo al centro l’uomo e la tradizione senza rinunciare all’innovazione e alla sostenibilità.
L’Italia, inseguendo movimenti culturali nord europei, rischia di annebbiare i tanti genius loci che rendono il nostro territorio unico nel mondo.
Non vogliamo città disegnate sempre più a misura di ‘ricco’ a discapito dei lavoratori e delle fasce più deboli.
Per troppo tempo abbiamo inseguito validi modelli del passato, ma è giunta l’ora di immaginare il futuro partendo da una nuova visione urbanistica che consideri seriamente le istanze di tutti i beneficiari e restituisca una prospettiva proficua ed ottimistica a chi crede nella rinascita degli uomini nelle Città.
L’Italia, a dispetto della sua grande tradizione, è stata incredibilmente troppo passiva ed assente nel dibattito europeo sull’idea contemporanea di architettura e visione, sull’asetticità
dei nuovi quartieri o sul loro ripensamento che li depura dei propri tratti naturali. La cosiddetta ‘bruttificazione’ di alcuni centri urbani nord europei
rischia di contagiare impostazioni di piani urbanistici e progetti in città italiane, più o meno grandi, già attraversate da quartieri che non tendono certamente al ‘bello’; sarà invece fondamentale avere una linea
sulla riqualificazione ed il recupero delle migliaia di edifici abbandonati ed in disuso in Italia (caserme, colonie marine e montane e molto altro).
Di questi ed altri temi si occuperà La Città del Dopodomani, un’idea che ho condiviso con il collega Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Cultura e Istruzione e che si declinerà in tavole rotonde ed approfondimenti con urbanisti, architetti, docenti, sindaci, assessori all’urbanistica ma anche esponenti del mondo della cultura e del giornalismo.