Nato progetto ‘Città del Dopodomani’, Donzelli: non smettiamo di sognare

“Fratelli d’Italia, anche mentre è al governo della nazione, non smette di sognare e immaginare l’Italia tra 20 o 30 anni e portare avanti una visione della società, e quindi anche delle città, che negli ultimi anni è mancata completamente”. Giovanni Donzelli, responsabile dell’Organizzazione di Fdi, ha presentato così, nella sala stampa della Camera, il progetto “L’Italia del dopodomani”, nato da un’idea dei deputati Alessandro Amorese, capogruppo del partito in commissione Cultura, e Andrea Volpi, vice coordinatore nazionale del dipartimento autonomie locali di Fratelli d’Italia e Sindaco di Lanuvio.

 

Sul progetto, da cui è già nato un manifesto firmato da sindaci, urbanisti, docenti universitari, giornalisti, è intervenuto il capogruppo del partito alla Camera Tommaso Foti. “Rientra – dice – nel solco della tradizione della destra che si è sempre occupata del rilancio delle città. Ci vuole però il coraggio di saper intervenire su alcuni specifici comparti e non dover sistematicamente adattare a tutto il territorio nazionale certe caratteristiche che evidentemente sono in una minoranza dei Comuni, molti dei quali rischiano lo spopolamento”.

 

Alessandro Amorese e Andrea Volpi hanno spiegato la genesi del progetto e come intendono svilupparlo. Da qualche anno – spiega Amorese – assistiamo a un dibattito interno che arriva dal Nord Europa su due visioni di città. Stranamente l’Italia, con la sua straordinaria tradizione, è stata invece passiva nel recepire il modello nordeuropeo. Alcuni sindaci, penso a Roma, Firenze, Milano, Bologna, stanno cercando di imporre questo modello ai propri cittadini. Noi invece pensiamo che la libertà di movimento non deve essere limitata e per ogni città va pianificato un ritorno alla bellezza e alla tradizione perché non si può avere esclusivamente una visione ecologica. È, insomma, necessario un ritorno alla bellezza e un ripensamento complessivo delle periferie che non siano immaginate in termini parasovietici. A questo si aggiunge un altro tema, quello della fuga dai centri dei meno abbienti ma anche della classe media a causa dell’innalzamento dei prezzi. Questo significa che diminuisce il rapporto con il territorio e che i centri diventano sempre più quartieri per ricchi”.

 

Per Andrea Volpi “l’obiettivo è quello di creare un pensiero chiave sullo sviluppo del territorio. L’idea della Città del Dopodomani è un chiaro riferimento al manifesto conservatore di Giuseppe Prezzolini. Non crediamo, culturalmente, all’idea della città di prossimità, dei 15 minuti, della città generica che vuole che tutti i quartieri siano uguali, dove non c’è un centro né un’anima. Per questo presentiamo un percorso che porrà anche una seria attenzione ai borghi. Infine dovremo declinare le bellezze della periferia e connettere le città anche insieme ai sindaci. In sintesi, abbiamo intenzione di proporre un modello di città sostenibile economicamente e socialmente”.

 

E, a proposito di sindaci, è intervenuto anche il primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi, coordinatore nazionale del dipartimento Autonomie Locali di Fdi: “Alle città medie – ha detto – non è mai stato assegnato un ruolo. Ma con un governo di legislatura abbiamo l’opportunità di dar vita a una profonda riconversione della politica di coesione nell’ottica di un’unità nazionale davvero compiuta. Per farlo ci serve avere la visione di chi vede non tra quattro anni ma molto più in là. E Fratelli d’Italia si mostra forza matura che non ha la necessità di farsi prendere dall’ansia della prestazione del consenso ma può davvero trasformare l’Italia”.