Rassegna Stampa: Da Il Pontino Nuovo 10/2021 intervista realizzata da Antonio Sessa
Intervista a 360° con Andrea Volpi, consigliere della Città Metropolitana e presidente della Commissione attività produttive, protezione civile, turismo e personale. Porte aperte in Fratelli d’Italia per i delusi da altri percorsi
Andrea Volpi, ha 40 anni, ed è vice sindaco di Lanuvio e consigliere della Città Metropolitana di Roma dove è presidente della prima commissione: Attività produttive, Protezione civile, Turismo, Personale; e membro anche della commissione Ambiente. Volpi è anche presidente dell’Associazione “Idee Comuni” formata da Amministratori locali. Ha inoltre una già lunga esperienza politica nel centro- destra, dove attualmente è un apprezzato dirigente nazionale di Fratelli d’Italia.
– Come ha fatto un consigliere comunale di un Comune piccolo come Lanuvio ad essere eletto consigliere nella Città Metropolitana?
“Con l’approvazione della Legge Delrio i cittadini hanno perso il diritto di eleggere i propri rappresentanti territoriali in Città metropolitana, tale diritto viene esercitato dai consiglieri comunali eletti nei Comuni della Provincia e il voto di ognuno di questi pesa in base al numero degli abitanti della propria Città. Nonostante ciò sono riuscito a raccogliere i consensi e la fiducia di molti amministratori in virtù di un approccio alla politica basato sulla disponibilità, sull’impegno concreto e sulla coerenza”.
– Quali sono i rapporti con il M5S nell’Area Metropolitana?
“Al contrario di quello che si possa pensare, visto che la Raggi è Sindaco per legge della Città Metropolitana, i rapporti sono buoni, e non solo perché il M5S non ha la maggioranza in aula per approvare i singoli provvedimenti, ma soprattutto perché la nostra presenza è forte e propositiva e si pone il solo obiettivo, in questa fase di crisi, di dare risposte concrete ai cittadini ed ai Sindaci. La Raggi non ha mai partecipato ai Consigli della Città Metropolitana e non ha mai esercitato personalmente le funzioni che le sono attribuite dalla legge”.
– La Citta Metropolitana può essere di aiuto alle attività produttive in questo momento di crisi?
“Purtroppo no. Il tentativo di riforma degli enti provinciali proposto dal Partito Democratico e bocciato dagli italiani nel referendum ha condannato le ex Province al taglio delle risorse e delle competenze. In virtù di tale scelta la Città Metropolitana di Roma ha perso la competenza, le risorse economiche e umane per poter esercitare le funzioni stabilite dalla Costituzione. Dal 2014 ad oggi nessun Governo ha voluto occuparsi di ripristinare il normale corso delle cose”.
– Le strade provinciali sono oggetto di polemiche per la loro scarsa manutenzione, penso per esempio alla Laurentina che purtroppo non è la sola. Come mai?
“Non vorrei ripetermi troppe volte, ma ciò che è accaduto alle Province dal 2014 ad oggi è scandaloso. La maggior parte delle risorse destinate alla viabilità provinciale, che per altro è strategica per i Comuni del litorale, sono state tagliate e spesso è stata in forse l’approvazione dei bilanci dell’ente per carenza di entrate. Adesso la situazione sta migliorando grazie alle risorse stanziate dal Ministero Infrastrutture e Trasporti. Risorse impiegate esclusivamente per la manutenzione ordinaria e straordinaria e non per la realizzazione di nuove infrastrutture e opere pubbliche. In sette anni né il Partito Democratico tanto meno il Movimento 5 Stelle hanno ritenuto opportuno scontrarsi con i loro Governi nazionali per riordinare gli enti locali e ristabilire le funzioni dell’organo istituzionale più prossimo ai Comuni”.
– La situazione non è migliore per le scuole superiori che sono di competenza provinciale. Per esempio vi è a Pomezia l’Istituto Superiore di Largo Brodolini con oltre 750 studenti che è da sempre senza palestra, peraltro più volte richiesta dal dirigente scolastico. A tal proposito il presidente dell’Associazione “La Lente” Roberto Mambelli mi ha riferito che nella suddetta scuola vi è un ampio spazio esterno delimitato dove si potrebbe insediare in poco tempo una tensostruttura. Quanto meno, con pochi soldi, da subito attrezzare l’area per attività di educazione fisica all’aperto.
“Per la scuola in oggetto non ci sono interventi previsti né nel programma triennale delle opere tanto meno nell’elenco delle scuole finanziate direttamente dal Miur. Considerate le necessità espresse e il gran numero di studenti iscritti ritengo sia giusto porre ufficialmente tale istanza alla Sindaca, al Consiglio metropolitano, agli uffici competenti”.
– Molti cittadini di Pomezia come di altri Comuni della Provincia di Roma contestano al gestore dell’acqua Acea disservizi e inadempienze contrattuali.
“Nel passaggio ad Acea molti Comuni non sono stati in grado di far pesare le istanze dei territori, ma non è questa la problematica centrale… penso che la rappresentanza dei Sindaci nelle questioni organizzative e di investimento dell’Ente gestore siano scarsamente incisive in virtù di una divisione in quote che mette in primo piano la Capitale a discapito di tutti gli altri soci. Dalla Raggi, Sindaco di Roma e maggiore azionista di Acea, mi aspettavo, e non ero il solo, un approccio diverso alla gestione dell’acqua. Credono ancora che l’acqua debba essere un bene comune? Oppure era solamente uno slogan elettorale? E poi c’è un altro tema per il quale non si può addossare la responsabilità esclusivamente ad Acea.
Parlo della necessità di far crescere il territorio attraverso le pianificazioni urbanistiche e la realizzazione dei servizi e dei sottoservizi, troppe volte le amministrazioni comunali si trovano a dover intervenire con le opere di urbanizzazione dopo che si è edificato e mancando le cifre da investire molto spesso si cerca la collaborazione dell’ente gestore per ottenere investimenti su depuratori, tratti fognari, rete idrica”.
– Il Parco Regionale dei Castelli Romani che interessa anche Lanuvio è anche l’ente gestore della Riserva Regionale della Sughereta di Pomezia. Non mi sembra che da noi abbia fatto molto. Da voi come va?
“Lo dico a scanso di equivoci io sono convinto che per la specificità del nostro territorio avere un ente parco riconosciuto e funzionante sia una ricchezza e un potenziale da far crescere soprattutto in questo momento nel quale c’è una più marcata sensibilità per le tematiche ambientali. Comprendo però lo scoramento di molti cittadini che di fronte alla burocrazia percepiscono tale ente come un ostacolo. Riconosco che negli ultimi anni Il Parco dei Castelli Romani non ha brillato per attività ed efficienza, auspico che la nuova gestione possa, e qualche segnale si è percepito, lavorare in discontinuità con il passato e in collaborazione con i Comuni”.
– Lei è anche un dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, in tale veste conosce la realtà del suo partito a Pomezia?
“Certo! Pomezia ha una grande tradizione di centro destra e sono convinto che tale potenziale potrà essere espresso in forma unitaria alle prossime elezioni amministrative.
Il partito è ben guidato dal dottor Alessandro Stazi che può contare anche sull’esperienza e la collaborazione della dirigente provinciale Veronica Felici. Negli ultimi mesi Fratelli d’Italia sta ricevendo moltissimi consensi grazie allo straordinario lavoro di Giorgia Meloni pertanto ritengo che in questa fase di crescita ogni responsabile locale e dirigente di partito debba aprire il partito, aggregare e dare cittadinanza politica a quanti sono rimasti delusi da altri percorsi”. Antonio Sessa