Salario Minimo: Opposizione nervosa abdica al confronto

Dopo il confronto in commissione, il dibattito in aula, l’audizione con il Presidente del Consiglio, il coinvolgimento e la deliberazione del CNEL, l’opposizione forse ha capito che il 70% dei rappresentanti del mondo del lavoro ha bocciato la loro proposta sul salario minimo. Comprendo il nervosismo, ma non è abbandonando i luoghi istituzionali che si costruiscono le basi per un dialogo vero e produttivo.

 

Il ritorno in commissione del provvedimento non è altro che il percorso naturale già delineatosi prima dell’estate per dare la possibilità a tutti i soggetti politici di contribuire con proposte concrete per contrastare il lavoro povero. La sinistra che da un lato chiede di rafforzare la contrattazione, dall’altro vorrebbe bypassarla imponendo una quota fissa, non comprendendo che per il sistema produttivo tutto ciò comporterebbe l’abbassamento di alcuni stipendi e la perdita di molti posti di lavoro.

 

L’unica verità è che in 10 anni di governo non hanno mai calendarizzato e approvato la loro proposta e ora buttano la palla in tribuna non interessandosi per nulla ai bisogni dei lavoratori.